Home Design Milano, arrivano dalla Scandinavia gli uffici dal design… democratico

Milano, arrivano dalla Scandinavia gli uffici dal design… democratico

foto da thedesignconcept.co.uk
foto da thedesignconcept.co.uk

Uffici, banche, biblioteche. Tutti arredati seguendo le regole del co-design. Un trend inaugurato nei paesi scandinavi e spopolato negli Stati Uniti che si appresta a fare breccia anche in Italia.

Cos’è il co-design? In parole molto semplici, i dipendenti svestono i panni dell’impiegato per vestire quelli dell’architetto. In questo modo, la progettazione degli arredi negli open space e negli ambienti lavorativi comuni viene realizzata coinvolgendo tutti coloro che questi spazi li “abiteranno”.

Un esempio di co-working? Quello realizzato ad Aarhus, in Danimarca, per modellare DOKK1, quella che è stata soprannominata la biblioteca del futuro (nella foto). Il progetto iniziale, commissionato dall’intera città, non prevedeva un’idea prestabilita su come sarebbe stata la biblioteca. Così, i governanti locali hanno consultato gli abitanti e i bibliotecari, per decidere dove mettere luci, scaffali, scrivanie, pareti divisorie e altri arredi. Gli architetti, dopo aver ascoltato le necessità dei lavoratori e dei fruitori della biblioteca, hanno realizzato un ambiente su misura.

Non più monopolio dei progettisti: la Bibbia del co-design dice che spetta ai dipendenti disegnare gli ambienti professionali ideali. Per qualcuno, il co-design è un mantra ben preciso. Questa filosofia “partecipata e democratica” non si esaurisce in fase di progettazione ma prosegue con continui aggiustamenti, ogni volta che ce n’è bisogno, per assecondare tutte le esigenze presenti e future dei lavoratori.aziendali: dagli spazi verdi alle aree relax, dalle pareti divisorie per ufficio a divani e scaffalature.

Il principio miliare del co-design – nato nei paesi scandinavi e anglosassoni e arrivato in America, dove è diventato materia di studio in molte Università, come quelle di Stanford e della Virginia – è quello della “prototipazione continua”: l’interazione prosegue quotidianamente e ci si confronta praticamente su tutto. Dalla tipologia di sedie all’intensità delle luci, passando per l’ottimizzazione strategica degli spazi e la scelta degli arredi.

Il co-design è stato scelto anche da Fastweb per la nuova sede milanese, che sarà aperta ad inizio 2019. Sedici mila metri quadrati di uffici saranno arredati tenendo conto delle idee e dei bisogni dei dipendenti, raccolti durante incontri dedicati. Pare che le prime riunioni tra architetti e dipendenti siano state piuttosto complesse: in un primo momento i progettisti pensavano di “catechizzare” il management. Andando avanti con gli incontri, poi, è divenuto chiaro come la metodologia condivisa fosse in grado di arricchire gli stessi tecnici in termini di idee, creatività e riduzione degli errori.

Gli incontri continueranno ciclicamente, nel frattempo l’idea architettonica di base è già stata condivisa. Il giorno dell’inaugurazione della nuova sede i dipendenti di Fastweb troveranno una grande working hall, ricca di verde. Una sorta di finestra aperta sulla città.

Rosa Strano Architetto
Rosa Strano
Sono un architetto di passione e professione. Vivo nella calda ed accogliente Sicilia. Amo tutto ciò che è bello! Amo la sobrietà e l’eleganza. Questo blog è una raccolta di tutte le cose che ho sognato e mi ispirano. E’ una collezione di cose belle e interessanti, di design, di fiori, di fotografia, di giardini. E’ una raccolta di case e di giardini che cambiano di stagione in stagione. Ho creato questo blog come una collezione di foto trovate qua e là e vorrei condividerle con voi. Buon divertimento.

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