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Alle falde dell’Etna il festival del giardino mediterraneo

E’ proprio alle falde del vulcano Etna che viene ospitato il più importante festival biennale dedicato al paesaggio del Mediterraneo. Proprio quest’anno, a giugno, è stata inaugurata la terza edizione del “Radicepura Garden Festival” organizzata dalla fondazione Radicepura. La fondazione ha da sempre come missione quella di promuovere la cultura del giardino mediterraneo.

Festival del giardino mediterraneo

La Fondazione ha sede a Giarre. Da anni sostiene il programma culturale e di attività che valorizza il ruolo sociale dei giardini attraverso la promozione di progetti in armonia con l’uomo e con l’ambiente. Quest’anno ha curato – insieme al Comune di Catania – l’allestimento in Piazza dell’Università di Planta Sapiens – uno dei giardini vincitori dell’edizione 2019.

Il festival del giardino mediterraneo

Il Festival del giardino mediterraneo coinvolge dunque non solo architetti e paesaggisti ma anche appassionati d’arte, designer, istituzioni ed imprese.

Da giugno a dicembre 2021 è possibile visitare i 15 giardini e le 4 installazioni presenti al festival. Il tema di questa edizione è “Giardini per il futuro”: una riflessione sulla sostenibilità e sui cambiamenti climatici. n altre parole i giardini saranno pensati come veicolo per riparare i danni ambientali e verrà approfondito il ruolo che gli dato e su come saranno progettati i giardini da adesso in poi, stimolando il dibattito su design del paesaggio e sostenibilità.

Mario Faro, Direttore Generale di Radicepura Garden Festival, ha scelto di affidare la direzione creativa del Festival ad Antonio Perazzi.

Perazzi paesaggista, scrittore e botanico, ha come obiettivo quello di costruire un progetto culturale ed ecologico intorno al tema degli ambienti mediterranei. 

In conclusione egli descrive così la sua edizione del festival del giardino mediterraneo …vorrei far parlare i progetti di piante e di come le piante possano essere sostentamento, ispirazione, celebrazione, decoro di arte, architettura e cura dei dettagli. Tutti elementi che nel Mediterraneo conosciamo bene e sui cui abbiamo affondato salde radici che ci proiettano sempre nel futuro.” 

Radicepura garden festival

I giardini vincitori della Call for Ideas sono 7. In particolare anno partecipato alla selezione ben 500 partecipanti da 24 paesi diversi, da qui è facilmente riscontrabile la portata internazionale dell’evento “Radicepura Garden Festival”.

Questi i nomi dei giardini vincitori:

Fleurs, giardini degli inerti

Allegoria del rapporto tra uomo e ambiente, tra fine e inutilità, il giardino è realizzato con gli scarti che ciclicamente vengono prodotti dagli alberi. A cura di Marialuisa Prestini e Giuseppe Ricupero; 

Giardini per il futuro: Fleurs, giardini degli inerti

Garden of the Anthropocene

Progetto che si interroga sulle sfide del cambiamento climatico proponendo un approccio che possa ridurre consapevolmente il controllo del progettista sul giardino. Interrogandosi sulle cause e sulle possibili soluzioni del cambiamento climatico. A cura di Katy Rennie, Amber Myers e Josie Dalberg; 

Giardini per il futuro: the garden of the Anthropocene

Giardino lineare

Proposta pensata per gli spazi urbani per creare reti verdi diffuse e sostenibili, che non considerano l’uso di piante a elevata manutenzione. A cura di Lucia Angelini; 

Giardini per il futuro: Giardino lineare

Micro to macro

Invito a riconsiderare la propria relazione con l’ambiente. Un giardino che segue la crescita della pianta attraverso l’evoluzione del terreno in tre tempi: il paesaggio limitato, il paesaggio liberato e il paesaggio esteso. A cura di Ainhoa Elissalde e Virgile Haëck; 

Giardini per il futuro: Micro to Macro

Nostos

Un climax ascendente di piante erbacee, arbustive e arboree. Il visitatore attraversa e vive un percorso di riscoperta del suo rapporto con la natura, in un progressivo annullamento dell’antropizzato. A cura di Andrea Bartolini, Nunzia Centonze, Lia Maggioli e Dario Trovato; 

Giardini per il futuro: Nostos

Plantocene

Progetto che, partendo dal comportamento delle piante pioniere del Monte Etna, offrono un paradigma di resilienza vegetale, attraverso cui guardare al futuro. A cura di Erica Boncaldo e Margherita Pascucci; 

Giardini per il futuro: Plantocene

Sensory Landscape

U n giardino che si ispira e rende omaggio al paesaggio mediterraneo e siciliano. Si propone infatti come uno spazio interattivo ed esperienziale che fa appello ai diversi sensi e aumenta la percezione del paesaggio. A cura di Ivan Juarez.

Giardini per il futuro: Sensory Landscape


Inoltre al parco oltre ai 7 giardini vincitori ospita alcuni giardini già presenti nelle precedenti edizioni.

La fondazione del festival del giardino mediterraneo

Mario Faro racconta così l’impegno della fondazione: “Nel corso del 2020 e 2021 abbiamo assistito a una crescita importante di interesse verso il tema giardini. Ce lo confermano i visitatori del parco e anche l’aumentata attenzione per le professioni del verde, a seguito, purtroppo, dalla pandemia, che ha portato tutti a riscoprire i giardini, i parchi, la natura, i luoghi aperti come spazi in cui vivere, come storicamente è sempre accaduto nei giardini mediterranei. Stimolare e favorire questo cambiamento di sentire collettivo ci rende ancora più orgogliosi di questo Festival. Abbiamo, infatti, la fortuna di lavorare a contatto con architetti e paesaggisti che si fanno carico di interpretare i tempi difficili in cui viviamo per offrire la loro visione coraggiosa e ottimista per avvicinare la natura all’uomo e renderla un elemento imprescindibile di progettualità. Mettere il giardino e il paesaggio al centro delle pianificazioni è una sfida concreta per il prossimo futuro”.

Futuro anteriore

Oltre ai 7 nuovi giardini “Futuro anteriore” è il giardino nato dalla partnership tra Donnafugata e la Fondazione Radicepura. Pertanto rappresenta la viticoltura eroica di Pantelleria, con i muretti a secco, i terrazzamenti e la vite ad alberello, patrimonio Unesco in quanto pratica agricola creativa e sostenibile. Un modello produttivo caratterizzato dall’armonia tra natura e lavoro dell’uomo, in un contesto estremo: ventoso, poco piovoso, con terreni in forte pendenza e privo di sorgenti d’acqua. In particolare i valori che hanno portato alla creazione di questo giardino possono riassumersi così: cultura del paesaggio Mediterraneoeccellenza produttiva e salvaguardia del territorio.

Futuro anteriore: Donnafugata

A conclusione del Festival del giardino mediterraneo Emanuela Rosa-Clot, direttore della rivista Gardenia, incoronerà vincitore il giardino che nel tempo dei 6 mesi si sarà evoluto in maniera armonica. Tuttavia si conferma così come la manifestazione sia anche un importante laboratorio e terreno di sperimentazione per giovani garden designers che si misurano in un contesto internazionale con i loro lavori.

Rosa Strano Architetto
Rosa Strano
Sono un architetto di passione e professione. Vivo nella calda ed accogliente Sicilia. Amo tutto ciò che è bello! Amo la sobrietà e l’eleganza. Questo blog è una raccolta di tutte le cose che ho sognato e mi ispirano. E’ una collezione di cose belle e interessanti, di design, di fiori, di fotografia, di giardini. E’ una raccolta di case e di giardini che cambiano di stagione in stagione. Ho creato questo blog come una collezione di foto trovate qua e là e vorrei condividerle con voi. Buon divertimento.

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